Enciclopedia giuridica del praticante

 

Lezioni tratte dal libro III di "diritto civile ragionato"

5 - ( Continuazione ) La condizione per l'efficacia del contratto viziato da errore : la non riconoscibilità dell'errore.

Doc..-Torniamo al nostro esempio : siamo giunti al punto, nella nostra telenovela giuridica, in cui al contratto va attribuito il contenuto, voluto da Gonzales – e, secondo tale contenuto, a Tizio, in locazione, spetta il cavallo tredici.

Ma ciò basta perché questo contratto possa essere davvero eseguito da Gonzalez ? perché egli possa pretendere i 30 sacchi di grano dando in cambio solo il cavallo tredici ?

No, perché ciò avvenga occorre che l'errore di Tizio non fosse stato riconoscibile da Gonzalez.

Disc- Da che cosa risulta ciò ?

Doc.- Risulta dagli articoli 1428 e 1431 .

L'articolo 1428 recita : “L'errore é causa di annullamento del contratto quando é essenziale ed é riconoscibile

L'articolo 1431 recita : “L'errore si considera riconoscibile quando, in relazione al contenuto, alle circostanze del contratto ovvero alla qualità dei contraenti, una persona di normale diligenza avrebbe potuto rilevarlo”.

Disc.- Ritenendo la validità del contratto, nel caso che l'errore non sia riconoscibile, é come se il legislatore dicesse a Gonzales “ Tranquillo Gonzalez, firma il contratto : se non c'é nessun elemento che indichi che la tua controparte é caduta in errore, nessuno ti metterà nei guai chiedendo, del contratto, l'annullamento” : in buona sostanza, quindi, con gli articoli da te citati, il legislatore vuole tutelare l'affidamento delle parti. Giusto ?

Doc. Giustissimo. Ma se Gonzalez é in colpa , perché poteva riconoscere l'errore di Tizio o, peggio, l'ha riconosciuto, allora cessa ogni ragione di tutela di Gonzalez. Salvo quanto diremo a proposito dell'errore essenziale, trattando del quale però distingueremo il caso in cui Tizio non ha riconosciuto l'errore, sia pure per colpa, dal caso in cui l'ha riconosciuto.

Disc.- Ma che c'entra l'errore essenziale col discorso che stiamo facendo ?

Doc.- C'entra perché la non essenzialità dell'errore giustifica un'eccezione all'eccezione: il contratto deve essere eseguito secondo la volontà di Gonzalez, salvo il caso ( prima eccezione ) che l'errore fosse riconoscibile, a meno che ( eccezione all'eccezione ) che l'errore non fosse essenziale.

Disc- Quel che mi é chiaro, nonostante la tortuosità della tua esposizione, é che ci sono dei casi in cui il legislatore ritiene la validità del contratto tra Tizio e Gonzales nonostante che l'errore di Tizio fosse da Gonzalez riconoscibile. Ma come si giustifica ciò ?

Doc.- Si giustifica sempre con la tutela dell'affidamento . Infatti l'annullamento del contratto può avere un costo pesantissimo per Gonzalez. Dimentica che oggetto del contratto fosse lo scambio tra un cavallo e del grano : mettiti nel caso che Gonzales col contratto avesse acquistato un terreno per costruirvi una villetta : passa qualche mese ( o qualche anno ) Gonzalez comincia a costruire la sua villetta, quando un bel giorno gli si presenta la ex controparte, Tizio, che gli intima “Alto là, tu non puoi costruire un bel niente, il contratto é annullabile”; oppure, ancora peggio, Tizio, ottenuto l'annullamento, chiede ( nei casi in cui naturalmente glielo permette il quarto comma dell'art. 936), che la villetta sia....tolta dal terreno . Sia nell'un caso che nell'altro, un bel guaio per Gonzalez, no ?! Ecco perché il legislatore - ponendosi nel caso, che evidentemente ritiene sia il maggioritario, della parte ( Gonzalez ) che, pur essendo l'errore riconoscibile non l'abbia riconosciuto ( e, bada, ponendosi solo in questo caso, non in quello in cui la parte ha riconosciuto l'errore – in tal caso infatti non ci sarebbe nessun “affidamento” da tutelare ) - ebbene, ripeto, il legislatore ponendosi nel caso in cui la parte abbia agito colposamente, l'obbliga , sì, al risarcimento dei danni, ma salva la validità del contratto.

Disc.- In tutti i casi ?

Doc.- No, questo sarebbe troppo : forse che il legislatore non deve preoccuparsi anche degli interessi di Tizio, della parte che é caduta in errore ? certo, cadendovi presumibilmente per colpa, ma forse che in colpa non é caduto anche Gonzalez, la sua controparte ?

Disc.- E allora ?

Doc.- Allora il legislatore mantiene la validità del contratto solo quando l'errore non sia essenziale.

Disc.- Ma quando un errore può dirsi essenziale ?

Doc. La logica vorrebbe che il legislatore , nel valutare l'essenzialità dell'errore che vizia un contratto - il che, in pratica, è come dire, nel valutare se annullare il contratto o mantenerlo valido - comparasse la gravità delle conseguenze che comporterebbe l'esecuzione del contratto per la parte ( Tizio ) caduta in errore sul suo contenuto e la gravità delle conseguenze dell'annullamento del contratto per la parte (Gonzalez ) caduta in colpa per non aver riconosciuto tale errore ; e poi optasse, per l'annullabilità, se le conseguenze di questa risultassero meno gravi delle conseguenze di un esecuzione del contratto; e viceversa.

L'applicazione di tale criterio, però, implicherebbe la considerazione di vari elementi in realtà imponderabili, cosa per cui il legislatore sembra preferire criteri più sbrigativi ma di più facile applicazione. Nel prossimo capitolo li vedremo.