Enciclopedia giuridica del praticante

 

Lezioni tratte dal libro III di "diritto civile ragionato"

1) La funzione sociale del contratto

Doc.- Mettiamo il caso : Tizio ha nel suo magazzino novanta quintali di grano : trenta di troppo, perché sessanta basterebbero a sfamarlo ; ma nella sua scuderia non ha quel cavallo da corsa, che desidera tanto. Gonzalez, invece, ha tredici cavalli : uno di troppo, perché dodici gli basterebbero, ma, ahimè, non ha nessun sacco di grano per sfamarsi. La cosa più logica sarebbe che Tizio desse a Gonzalez quei trenta sacchi di grano, che per lui hanno una utilità zero, e Gonzalez desse a Tizio uno dei suo tredici cavalli. E Tizio avrebbe desiderio di fare questo scambio, ma a ciò non si decide per timore che l'altra parte, Gonzalez, ricevuto il grano, non gli dia il cavallo e, mutatis mutandis, identico timore ha Gonzalez.

E' a questo punto che interviene lo Stato, dando a Tizio e Gonzalez la sua solenne garanzia : “Coraggio, promettetevi, di dare, l'uno, i sacchi di grano e, l'altro, il cavallo, e io vi dò questa garanzia : se uno di voi non manterrà la sua promessa, io userò tutto il mio potere di coercizione per far sì che, quanto promesso, bon gré mal gré, sia mantenuto”.

Disc. Perché lo Stato si scomoda a intervenire, perché dà questa solenne promessa ?

Doc.- Perché é suo interesse che la ricchezza nazionale aumenti, e lo scambio dei beni tra Tizio e Gonzalez la fa appunto aumentare.

Disc.- A me non sembra : prima dello scambio, ci sono novanta sacchi di grano e, dopo lo scambio, ce ne saranno ancora novanta e, prima, ci sono tredici cavalli e, dopo, ce ne saranno ancora tredici.

Doc.- Sì, é vero, ma la ricchezza di una nazione non é data dalla quantità di beni che ha, ma dalla somma delle utilità che tali beni sono in grado di dare : prima ( dello scambio ) le utilità che danno i beni in possesso di Tizio sono quattro ( mettiamo che appunto quattro siano le utilità che potrebbero dare i sessanta sacchi di grano in possesso a Tizio ) + zero ( perché zero sono le utilità che danno i residui trenta sacchi) ; e similmente, prima ( dello scambio ), sono quattro le utilità che danno i beni posseduti da Gonzalez ( mettiamo che appunto quattro siano le utilità che danno i dodici cavalli in possesso a Gonzalez ) + zero ( perché zero é l'utilità che dà a Gonzalez il residuo tredicesimo cavallo ). Quindi, prima ( dello scambio ), la somma delle utilità che danno i beni posseduti da Tizio e Gonzalez é otto. Dopo lo scambio, le utilità che daranno il grano e il cavallo in possesso di Tizio saranno 4 + 2 ( mettendo che due siano le utilità che darebbe a Tizio il suo nuovo acquisto, il cavallo ) e, mutatis mutandis, le utilità che daranno i cavalli e il grano in possesso di Gonzalez sarànno 4 + 2 ( mettendo che due siano le utilità che darebbero a Gonzalez i trenta sacchi acquistati da Trizio ) : quindi la nazione, dopo lo scambio, si troverà ad avere beni che danno utilità dodici, mentre prima ( dello scambio ) aveva beni danti solo utilità otto.

Disc.- Capisco. E penso che le parti, Tizio e Gonzalez, una volta che avranno ottenuta dallo Stato quella solenne garanzia di cui sopra si é detto, non esiteranno più a stipulare il contratto, perché completamente tranquillizzate.

Doc.- Tranquillizzate, invece, fino a un certo punto, perché tale garanzia non elimina per loro totalmente il “rischio contrattuale”.

Disc.- Ma che rischio corre, che cosa ha ad temere, per esempio, Gonzalez, dopo la solenne promessa dello Stato ?

Doc.- Varie cose ha da temere .
Prima di tutto, Gonzalez ha da temere che lo Stato con tutta la sua vantata forza coercitiva non riesca a costringere Tizio ad adempiere la sua obbligazione; e infatti il potere coercitivo dello Stato ha dei limiti : se una volta ottenuto il cavallo, Tizio non dà il grano promesso, lo Stato che può fare ? D'accordo, può mandare un pubblico ufficiale a prendere manu militari i trenta sacchi di grano promessi : ma se Tizio fa trovare i suoi granai vuoti e per di più vuoto il suo portafoglio, lo Stato che può fare? nulla!

In secondo luogo Gonzalez ha da temere che....lo Stato si rimangi la promessa fatta ( annulli il contratto , lo dichiari risolto o rescisso, insomma non riconosca più il diritto di Gonzalez ad avere il grano promessigli ).

Disc. Ma se lo Stato si rimangerà la sua promessa ( annullando, risolvendo il contratto ….... ) lo farà senza dubbio per delle “buone ragioni”

Doc.- Senza dubbio, sì; ma é comprensibile che l'affidamento che Gonzalez riporrà nel fatto che il grano promessogli gli venga effettivamente dato, dipenderà dal calcolo che egli farà , non solo sulla efficienza coercitiva dello Stato ( rispetto all'obbligazione assunta dalla sua controparte ), ma anche sul numero di “buone ragioni” che potrebbero convincere lo Stato a rimangiarsi la sua promessa ( annullando, risolvendo il contratto....). E di questo dovremo ricordarci quando studieremo certi istituti ( come l'annullamento del contratto per vizio del consenso, come la risoluzione per eccessiva onerosità....) : uno Stato che ha veramente interesse che i beni circolino, che i contratti si facciano e quindi vuole creare nei suoi sudditi l'affidamento che i diritti da loro contrattualmente acquisiti verranno rispettati, in altre parole, lo Stato che vuole “tutelare l'affidamento delle parti” nell'esecuzione del contratto, deve diminuire il numero delle “buone ragioni” che potrebbero portare ad azzerare l'efficacia del contratto ( mi sia permessa di usare espressioni non giuridicamente corrette al cento per cento, ma credo espressive ).